martedì 31 luglio 2012

Il costo dei nidi d'infanzia nelle Regioni italiane

E' di pochi giorni fa la notizia, apparsa su Il manifesto e rintracciabile a questo link http://www.ilmanifesto.it/attualita/notizie/mricN/8137/

di un referendum indetto dal Comitato Articolo 33 di Bologna circa la destinazione dei fondi comunali per i nidi d'infanzia tra il servizio pubblico ed il privato.

Ma qual'è la situazione in Italia? Secondo i dati Istat relativi ai servizi per la prima infanzia (anno scolastico 2010/2011) la Lombardia è la Regione con il maggior numero di bambini che frequentano il nido, ben 10.372 , seguita dall'Emilia Romagna e dal Piemonte. In fondo alla classifica il Molise (78 bambini).

Una lettura più concreta si ha se si analizza la spesa media di ogni Comune per ogni bambino inserito nelle strutture. La maggiore compartecipazione si ha nei Comuni della Toscana, dove ogni bambino che frequenta il Nido ha un costo medio per il servizio pubblico che supera i 2.300,00 euro , seguita dalla Valle d'Aosta (€ 2.075). Nelle ultime posizioni il Piemonte, il Friuli Venezia Giulia ed il Veneto.
La situazione cambia in maniera inversa relativamente alla spesa a carico delle famiglie. Il maggiore sacrificio viene richiesto agli abitanti del Lazio, con oltre 1.000,00 euro di compartecipazione media per ogni bambino. Seguono la Provincia di Bolzano, il Trentino Alto Adige e la Valle d'Aosta. Il nido costa meno per chi vive in Sicilia (appena € 57,00 per ogni bambino) ed in Piemonte (€ 89).

Complessivamente, tra spesa pubblica e compartecipazione dell'utenza, il costo medio di un bambino all'interno di un Nido di Infanzia è massimo nella Regione Toscana (di poco sotto € 3.000), seguita dalle Provincie autonome di Bolzano e di Trento. Viceversa, estremamente basso il costo bimbo nel Piemonte (€ 650,00) e nella Lombardia (€ 695,00), regioni in cui è maggiormente presente il privato sociale.

In media, in Italia un bambino al Nido ha un costo per i propri genitori di € 247, e di € 1.244,00 a carico della cittadinanza.

I dati di partenza sono scaricabili dal sito ISTAT a questo indirizzo http://www.istat.it/it/archivio/65371 , e sono stati elaborati da Modello Sociale. 

venerdì 27 luglio 2012

Milano e le unioni civili. L'Europa.

L'apertura della Giunta di Milano alle unioni civili ha riacceso un dibattito mai sopito.
Nel testo approvato dalla Giunta il testo "famiglia anagrafica" è stato sostituito dalla dicitura "unione civile", definita come due persone legate da vincoli affettivi. 


Ma cosa succede in Europa. La tabella sottostante riporta in blu scuro i paesi nei quali viene riconosciuto il matrimonio tra omosessuali: Norvegia, Svezia, Islanda, Olanda, Belgio, Lussemburgo, Spagna e Portogallo.
In azzurro i paesi che hanno adottato la formula più soft del riconoscimento dell'unione civile: Francia, Irlanda, Gran Bretagna, Svizzera, Austria, Germania, Danimarca, Finlandia, Slovenia, Slovacchia e Repubblica Ceca


sabato 7 luglio 2012

Il nido d'infanzia in Svezia - Il Dagis

Senza ulteriori commenti, posto l'url di un bell'articolo sul blog di due italiani in Svezia che raccontano del sistema del servizio per l'infanzia pre-scuola (dal primo anno di età al quinto).
Del racconto colpisce soprattutto l'entità massima mensile della retta e l'oculatezza del sistema.

http://onewaytosweden.blogspot.it/2012/07/tutti-scuola-fra-un-po.html