sabato 15 giugno 2013

Ultim'ora: Cittadinanza più facile ai nati nel nostro paese



Proprio in queste ore il Consiglio dei Ministri sta approvando diversi Decreti comunemente chiamati di "semplificazione". Tra loro, un Decreto apposito che permetterà di avere accesso alla cittadinanza italiana in maniera più facile rispetto al passato.

Da quanto trapelato, compiuti i 18 anni il diritto sarà maturato anche in caso di eventuali inadempimenti amministrativi da parte dei genitore; in pratica, l'omissione o l'errore dei genitore su qualche pratica non da lungo ad allungamento dei tempi.
Come prova per acquisire la cittadinanza, saranno validi anche i certificati medici e quelli scolastici.

domenica 9 giugno 2013

Il volontariato vale il 4% del PIL




La notizia è passata pressochè inosservata sia sulla carta stampata che nel web, ma il dato che attribuisce al volontariato italiano il 4% del PIL dell'intero Paese necessita un'eco maggiore.

Nel settore del volontariato italiano lavorano oltre tre milioni di volontari. La legislazione vigente non permette allo status di volontario di percepire alcun emolumento per la sua opera. Al massimo, la onlus per la quale lavora può riconoscere al suo socio che ha prestato un servizio il rimborso spese, dietro presentazione di appositi giustificativi.
Questo però non esclude la possibilità di monetizzare il lavoro del volontario, che gli esperti calcolano come costo di sostituzione. A questo dato vanno aggiunti i dipendenti delle onlus, che in Italia sono 630.000 persone che naturalmente percepiscono uno stipendio per il loro lavoro. Sommando questi due valori, si ricava l'impressionante dato per il quale le onlus in Italia movimentato un introito economico pari ad 4% del Prodotto Interno Lordo della nostra nazione.

Secondo un report del CSVnet, in Europa la situazione delle Organizzazione di volontariato è molto variabile a seconda del Paese, ma di certo sfata il mito per il quale l'Italia è ai primi posti in europa per presenza delle onlus nel tessuto economico.
In Austria, ad esempio, circa 1 persona su 3 svolge attività di volontariato, anche in assenza di una legge specifica che regolamenti il settore. In Belgio il cosiddetto non-profit vale oltre l'8% del PIL, mentre il Francia il tasso di occupazione di volontari è pari al 9,6% della forza lavoro totale del Paese.

In Olanda addirittura l'intero settore produce il 10,2% del reddito nazionale.

Questi dati evidenziano come in un momento di crisi così preoccupante l'associazionismo può rappresentare una possibilità di occupazione, oltre ai fini di assistenza e di aiuto che per propria natura ogni associazione persegue.
Le ultime sentenza che danno la possibilità alle associazioni di volontariato di partecipare alle gare ed evidenza pubblica per l'accesso alla gestione dei servizi degli Enti Locali si muovono dunque su una strada che in Europa è stata già da tempo intrapresa.