lunedì 26 agosto 2013

L'avanzata del volontariato nella gestione dei servizi

Ad un occhio attento ai cambiamenti anche sensibili in corso non può sfuggire una tendenza ad una maggiore introduzione nella gestione dei servizi sociali del non profit e del volontariato.
Si è iniziato, qualche mese fa, con il legislatore che ha aperto la strada per la partecipazione di questi soggetti giuridici alle gare di appalto, anche oltre soglia, laddove le modalità di gara sono particolarmente complicate e dunque i servizi da gestire sono importanti ed onerosi.
Ora si scopre che in alcuni territori il potenziamento della presenza del volontariato nella gestione dei servizi è realtà.

Un esempio è il distretto  di Cesena - Valle Sannio, nel quale il 69% delle attività e dei servizi socio-sanitari vengono gestiti dal cosiddetto privato sociale, per una movimentazione annuale complessiva di 12 milioni di euro.
Scorporando il dato, si scopre che all'interno del non profit operano in servizi gestionali molte associazioni di volontariato. Prendendo ancora ad esempio la sola città di Cesena, sono 129 le associazioni di volontariato operanti.

Quelle associazioni volontaristiche che gestiscono servizi per conto dell'ente pubblico rappresentano il 33% di quel 69% di cui sopra, per un totale economico annuale di quasi 4 milioni di euro, impensabile sino a qualche anno fa.

Ampliando la nostra visione al dato Italiano, si scopre che le associazioni di volontariato risultano affidatarie di servizi sociali di titolarità pubblica principalmente al Sud e nel Centro Italia (32,4%), mentre al Nord si continua a privilegiare l'affidamento a Cooperative Sociali (solo il 24% ad associazioni di volontariato).
Vi è però una lentezza da parte degli Enti locali a recepire l'importanza del volontariato e le sue finalità.
Tra i Comuni capoluogo di provincia italiani solo 8 su 10 riconoscono in modo esplicito nel loro Statuto il valore del volontariato e la sua funzione etica.


sabato 24 agosto 2013

Il certificato di gravidanza arriverà online

All'interno del cosiddetto Decreto del Fare, entrato in vigore il 21 Agosto scorso, si introduce una importante novità relativamente alla semplificazione burocratica.

E' stato infatti introdotto per il medico del Servizio Sanitario Nazionale o per il convenzionato di trasmettere per via telematica all'INPS il certificato di gravidanza con la data presunta del parto.
Si attende ora il Decreto interministeriale dei dicasteri Lavoro, Salute ed Economia che stabilirà, entro sei mesi, le modalità di trasmissione dei dati.