venerdì 27 dicembre 2013

Dove mangiare, dormire e lavarsi 2013. I numeri delle Comunità di Sant'Egidio

L'opera che la Comunità di Sant'Egidio quotidianamente svolge per chi non ha un tetto è sotto gli occhi di tutti, ed ormai da molti anni.

Mi ha colpito l'attenzione con la quale annualmente la stessa Comunità pubblichi degli opuscoli indispensabili per i senza tetto nei quali ci sono informazioni su dove mangiare, dormire e lavarsi nelle nostre grandi città: Roma, Milano, Genova e Napoli, oltre a Barcellona, Madrid e Buenos Aires.

Quella di Roma, in particolare, è giunta alla ventesima edizione.

In questo periodo dell'anno inoltre la Comunità pubblica i dati dei Centri di accoglienza italiani degli scorsi anni. Relativamente al 2011, e prendendo a riferimento la Capitale, è aumentato in maniera costante negli ultimi sette anni il numero delle persone che si rivolgono per la prima volta ai Centri di Accoglienza, ed in particolare gli uomini tra i 45 ed i 60 anni (le donne invece rimangono stabili).

Anche gli ultrasessantacinquenni sono in forte aumento, e rappresentano circa il 23% delle intere presenze dei Centri.
In generale si tratta di persone che hanno una elevata precarietà abitativa: solo l'8,5%  possiede una casa di proprietà. I senza fissa dimora dichiarati sono il 25% degli utenti.

E' possibile scaricare le Guide 2013 a questo indirizzo: http://www.santegidio.org/index.php?pageID=228


lunedì 16 dicembre 2013

ANCI: senza Politiche Sociali uscire dalla crisi è difficile


Giovedì 12 Dicembre si è riunita a Roma la Commissione affari sociali e welfare dell'Anci, per discutere delle misure relative al sociale ed al welfare inserite nella nuova Legge di stabilità.


Le richieste poste all’unanimità dalla Commissione Affari sociali e welfare per i necessari correttivi alla Legge di Stabilità riguardano:

1. Investimento sull'infanzia e adolescenza. Non è proponibile il taglio di 10 milioni di euro previsto per il fondo dedicato all'infanzia-adolescenza; va pertanto mantenuto almeno lo stanziamento attuale di 36 milioni di euro.

2. Politiche per la non autosufficienza. Il fondo per la non autosufficienza si dimostra assolutamente insufficiente; va pertanto incrementato e le risorse vanno finalizzate allo sviluppo di politiche della domiciliarietà e per la copertura dei costi sociali della non autosufficienza; inoltre, lì dove la domiciliarietà intervenga per persone con patologie anche croniche deve rientrare nel livelli essenziali di assistenza ed avere anche copertura sanitaria.

3. Politiche abitative. La situazione abitativa di molte grandi città e piccoli Comuni italiani sta diventando sempre più preoccupante: negli ultimi 10 anni, infatti, sono aumentati in modo esponenziale gli sfratti per morosità. Va quindi garantito un sostegno adeguato all'abitare anche attraverso un ulteriore incremento del Fondo per il sostegno alla locazione.

4. Il Fondo nazionale per le politiche sociali, unica fonte di finanziamento statale per il sostegno delle politiche sociali sul territorio,  deve ritornare almeno ai 500 milioni di euro del 2009.

Dall’incontro è emersa inoltre la necessità che nel settore del sociale si cominci a ragionare in termini di progettualità, che si riduca l'attuale frammentazione dei fondi e si garantiscano un finanziamento e una programmazione triennale.

sabato 14 dicembre 2013

Nove idee per una Europa migliore

Avvicinandosi il 2020 si fanno sempre più all'ordine del giorno gli obiettivi fissati da Horizon 2020, la piattaforma politica, sociale ed economica che l'UE ha tracciato per il raggiungimento di finalità a lungo termine.

Un' interessante rivista di discussione redatta proprio dalla Comunità Europea, THINKTANK, prendendo spunto dall'ingresso della Polonia, di circa due anni fa in via ufficiale ma in realtà da un punto di vista sociale il processo è iniziato da poco, delinea i punti cardine per una fattiva integrazione dei popoli. I due soggetti che hanno individuato questi nove punti, Malgorzata Bonikowska e Pawel Rabiej, sono due esperti polacchi di politiche ed affari sociali, e la loro visione strategica è particolarmente interessante.

Le azioni che i due studiosi individuano quali necessarie sono:

1) Ritorno ad una grande visione. L'europa di oggi, attraversata da una profonda crisi, ha bisogno di idee ispiratrici, anche utopiche, e di porsi obiettivi grandi nel lungo periodo

2) Un grande dibattito sul cambiamento. La normativa, le direttive e gli indirizzi dell'UE da anni sono poco chiari, nascosti dentro documenti sibillini e che non vogliono esporsi a decisioni di parte; c'è bisogno invece di un discorso chiaro e di prese di posizione nette.

3) Una strategia per prevenire la deriva popolare. Continuare a mettere sullo stesso piano tutti i cittadini europei vuol dire non comprendere le diversità e le differenti problematiche. Se si vuole evitare che l'UE diventi un problema invece che essere la soluzione è necessario studiare diverse strategie che tengano conto della complessità dei territori.

4) Realismo al posto della tuttologia. Concentrarsi sulla competitività, senza sperperare risorse in settori non strategici in quanto la crisi costringe a scelte di campo.

5) Una più forte integrazione dei 27 paesi. L'allargamento dell'UE, che in pochi anni ha visto staccare il biglietto di entrata a nuovi paesi, rende necessario pensare ad una reale coesione, viste le sfide portate dalle nuove economie

6) Una governance che lavori per obiettivi. La crescente burocrazia ha distanziato la Comunità Europea dalla vita dei propri cittadini. Si sente dunque il bisogno di una classe dirigente che lavori per obiettivi, recuperando la credibilità perduta.

7) Rafforzare il valore e l'identità di Europa. L'economia non è tutto, e le scelte che riguardano la vita sociale dei cittadini devono essere prese con maggiore forza, non escludendo rischi fisiologici.

8) Creare le condizioni per una vigorosa leadership. Come ogni istituzione, l'UE ha bisogno di politici di grande visione, che sappiano navigare con barre ferme ed individuare obiettivi precisi. Creare le condizioni per raggiungere una stabilità politica ed una classe politica di livello è essenziale per il futuro

9) Una nuova narrativa. La storia dell'Europa moderna, con le sue forti contraddizioni, ha offuscato l'idea che di essa hanno i cittadini. E' necessario sviluppare nuova narrazione che ridia smalto alla storia ed alla cultura europea: senza una valorizzazione del passato e del presente non c'è futuro.

lunedì 9 dicembre 2013

Arriva il nuovo ISEE

All'interno del Decreto Salva Italia è stata introdotta la riforma dell'ISEE.

L'I.S.E.E. (Indicatore Situazione Economica Equivalente) è un indicatore che valuta la situazione economica delle famiglie e che nel nostro Paese è utilizzato per fissare le soglie di accesso, ed il relativo costo, dei servizi socio-sanitari.

La riforma dell'ISEE è stata definita in base alla necessità di rivedere un sistema di calcolo obsoleto rispetto ai cambiamenti della società. Le novità introdotte riguardano:

  • considerare nel calcolo tutte le forme di reddito, anche quelle fiscalmente esenti
  • dare più peso alla componente patrimoniale
  • considerare le caratteristiche dei nuclei familiari gravosi, con più di 3 figli o con disabilità 
  • ridurre l'area dell'autodichiarazione
Solo una parte dei dati richiesti dunque può essere fatta tramite autocertificazione e molti dati sono a cura dell'Amministrazione che già li ha in possesso nella propria banca dati.
La riforma inoltre è a sostegno delle situazioni di maggiore bisogno, come quelle che riguardano le persone con disabilità grave e con redditi bassi; per queste infatti si riconosce un abbattimento diretto del reddito della famiglia in cui è presente una persona con disabilità.

Su Leggi Oggi c'è uno speciale interessante con tutte le novità introdotte dalla Riforma.
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